La durata dei prestiti

La durata di un prestito può essere definita come il periodo di tempo entro il quale il debitore (colui che contrae il debito) deve restituire il capitale ricevuto al creditore. Ovviamente la cifra da restituire comprenderà anche la quota degli interessi maturati nel lasso di tempo in cui il prestito ha avuto luogo.

Quando si valuta un prestito, viene indicato il numero di rate in cui esso consiste. Cioè per quante volte il debitore dovrà pagare la rata mensile.

Come si calcola la durata di un prestito?

L’istituto di credito in sede di stipula di un prestito indica un piano di ammortamento che deriva dal capitale richiesto, dal tasso di interesse TAN e TAEG applicato, al tipo di rate (se mensili, trimestrali, semestrali, eccetera) e altre condizioni applicate (es. maxi rata iniziale).

Nel piano di ammortamento è indicato il numero di mesi o di anni entro i quali il prestito verrà rimborsato.

Valutare correttamente la durata di un prestito permette di scegliere la modalità che meglio si adatta alle nostre circostanze, ma anche la nostra capacità di restituire il prestito in base al reddito.

Su Internet ci sono dei validi strumenti che possono permettere di calcolare un piano di ammortamento in autonomia, inserendo tutti i valori richiesti.

E’ facile vedere che modificando la durata, si otterrà una rata differente (in quanto ci potrà essere un incremento o un decremento della quota interesse a seconda della durata inserita) e questo permetterà al futuro debitore di valutare in quanto tempo vorrà restituire il prestito.

Quanto può durare un prestito?

Possiamo classificare varie tipologie di prestiti considerandone la durata, che può essere:

  • A breve termine (conosciuti anche come prestiti personali): hanno una durata massima di 10 anni. Solitamente sono richiesti per necessità di denaro liquido o per l’acquisto di beni mobili. Possono essere richiesti avendo minori garanzie e questo fa aumentare il rischio di insolvenza. Solitamente questo tipo di prestito è soggetto a un tasso di interesse più alto e non richiedono il rilascio di garanzie reali (come, ad esempio, l’iscrizione di un’ipoteca).
  • A medio-lungo termine (i mutui). Hanno una durata medio-lunga e possono essere restituiti in un lasso di tempo che va dai 5 a 40 anni. I mutui (che vengono accordati per l’acquisto di beni immobili come abitazioni) necessitano di maggiori garanzie per essere stipulati e sono soggetti a un tasso di interesse meno elevato rispetto ai prestiti personali. Visto che la durata abbraccia un ampio arco temporale, i costi e le spese collegate al prestito aumentano. Nel caso di questo tipo di finanziamento, l’istituto di credito richiede l’iscrizione delle garanzie reali (in particolare di un’ipoteca) sullo stesso immobile oggetto del mutuo.

Alcune volte la durata di un finanziamento può essere modificata dal debitore nel corso del tempo. Questo avviene nel momento in cui viene effettuata un’estinzione anticipata del prestito. L’istituto di credito o la finanziaria in questo caso modificherà il piano di ammortamento e non calcolerà più il montante (il capitale più la quota interessi da rendere) ma il valore attuale, ossia il valore effettivo del capitale da restituire visto il pagamento anticipato del prestito.

Un’altra motivazione per cui un prestito può avere una durata inferiore a quello prevista, consiste nell’operazione di rinegoziazione del prestito ricevuto dall’istituto di credito o dalla finanziaria. Questo significa che il debitore modifica i termini relativi al contratto originale di stipula del prestito avendo la possibilità di rinegoziare il capitale prestato, il tasso d’interesse applicato oppure la durata stessa del finanziamento rivedendo i termini del rimborso.

Quanti anni sono le rate che vengono indicate in un prestito?

Le rate di un prestito possono essere mensili, bimestrali, trimestrali e così via. Bisogna però specificare che il caso più comune riguarda l’applicazione di rate mensili.

Nel piano di ammortamento che solitamente viene sottoscritto alla stipula del finanziamento, solitamente gli istituti di credito inseriscono solo il numero di rate non esprimendo di fatto la durata in anni del prestito. Questo fa sì che a volte, vedendo il numero totale di rate, le persone si chiedano a quanti anni effettivamente corrisponde un prestito.

Si può rimediare con un calcolo molto semplice e veloce.

Supponiamo, ad esempio, che sul nostro piano d’ammortamento il numero delle rate totali sia 300. In questo caso bisogna solamente dividere questo numero per 12 (la quantità di mesi in un anno). Nello specifico caso la formula da eseguire sarà: 300 (numero di rate) : 12 (mesi in un anno) = 25 anni. Ne deriva che 300 rate corrispondono a un prestito di 25 anni.

Per praticità, ecco indicate direttamente le durate più frequenti di un finanziamento:

  • 30 rate corrispondono a 2 anni e mezzo
  • 36 rate corrispondono a 3 anni
  • 40 rate corrispondono a 3 anni e 4 mesi
  • 48 rate corrispondono a 4 anni
  • 84 rate corrispondono a 7 anni
  • 120 rate corrispondono a 10 anni

In conclusione

La durata può sembrare un elemento marginale di un prestito: molte volte ci si focalizza solo sul tasso di interesse e si tralascia il fatto che l’estensione o meno di un finanziamento può notevolmente influire sul costo totale e sulle spese a carico del debitore.

Tramite i consigli di calcolo che abbiamo visto insieme, sarà possibile simulare in autonomia la durata di un prestito e valutare tutte le condizioni di un finanziamento, inclusa la durata dello stesso e la capacità di restituzione delle rate.

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