Quando conviene fare un finanziamento auto… e quando no!

L’acquisto di un’auto è una spesa importante: anche per i modelli più economici bisogna essere pronti a spendere svariate migliaia di euro e l’aggiunta di optional non fa che incrementare ulteriormente il prezzo.

Molti consumatori, in mancanza di liquidità immediatamente disponibile, si vedono costretti a richiedere un finanziamento per l’acquisto di una nuova vettura. In questa guida scopriremo come funzionano i finanziamenti per l’acquisto di auto, quando sono convenienti e quando è invece preferibile optare per modalità di pagamento alternative.

Finanziamento auto: come funziona?

Il finanziamento auto consiste nell’erogazione, a favore dell’acquirente, dell’importo necessario per acquistare l’automobile. Questo prestito dovrà poi essere restituito secondo un piano di ammortamento definito a priori.

Come per qualsiasi altra forma di finanziamento, il richiedente deve dimostrare la propria solvibilità finanziaria: gli verrà richiesto di presentare i documenti di identità, la documentazione reddituale e patrimoniale (busta paga, cedolino pensione, Modello Unico, estratti conto) e verranno eseguite verifiche sul suo storico creditizio.

Di norma, i finanziamenti per l’acquisto di un’auto prevedono il pagamento di una rata iniziale piuttosto corposa, a cui seguono le rate mensili per la durata definita dal piano di ammortamento e una maxirata finale. La maggior parte dei prestiti auto sono relativamente brevi (molti durano circa 36-48 mesi) ma esistono anche soluzioni più flessibili che permettono di modulare la durata del piano di ammortamento e la modalità di restituzione della somma erogata: è così possibile concordare rate mensili leggere e facilmente sostenibili.

Le principale formule di finanziamento per l’acquisto di una vettura sono le seguenti:

  • prestito personale, erogato da una banca o da un istituto di credito terzo
  • prestito finalizzato: viene concesso direttamente dalla concessionaria e spesso prevede il pagamento di un corposo acconto iniziale e di una maxirata finale; per contro, viene spesso erogato con tassi di interesse agevolati
  • cessione del quinto: le rate vengono trattenute mensilmente dallo stipendio (o dalla pensione), nella misura massima del 20% della retribuzione percepita (accedi al nostro simulatore di cessione del quinto)
  • leasing: si tratta di un contratto con cui l’utilizzatore si vincola al pagamento di un canone mensile per utilizzare l’automobile, che di fatto rimane di proprietà della concessionaria

I vantaggi di finanziare l’acquisto di un auto

L’apertura di una linea di credito per l’acquisto di un’auto è una scelta pressoché obbligata per chiunque non abbia a disposizione liquidità sufficiente per pagare la vettura in un’unica soluzione. Eppure, dato che questa circostanza è molto diffusa, le concessionarie hanno messo a punto degli schemi che rendono particolarmente vantaggioso richiedere un prestito. Su moltissimi modelli, infatti, è previsto uno sconto sul prezzo di listino (anche di diverse migliaia di euro) in caso di acquisto rateale. Inoltre, i finanziamenti auto – soprattutto se concessi dalla banca captive della concessionaria – prevedono spesso tassi agevolati o addirittura l’azzeramento del TAN.

Per capire se conviene o meno finanziare l’acquisto della propria macchina, basta confrontare il prezzo di listino con l’importo necessario per rimborsare il prestito. A tal fine, bisogna considerare non solo l’incidenza del TAN (Tasso Annuo Nominale), ma anche e soprattutto quella del TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) che include le spese di istruttoria e i costi accessori (qui trovi il nostro calcolatore di prestito con TAN e TAEG). Talvolta, infatti, l’accensione di un finanziamento a TAN agevolato o addirittura azzerato prevede dei costi istruttori esorbitanti, peraltro da pagare in un’unica soluzione a inizio contratto.

Se l’importo complessivo da restituire nel corso del piano di ammortamento è pari o poco superiore rispetto al prezzo di listino del veicolo, il prestito è sicuramente consigliato; se invece la cifra da rimborsare è molto maggiore, conviene orientarsi su altre formule di pagamento.

I vantaggi di pagare in contanti un’auto

In realtà, nella quasi totalità dei casi il prestito comporterà la restituzione di una somma leggermente superiore rispetto al prezzo di listino. Pertanto, il pagamento della vettura in un’unica soluzione è di norma la soluzione più conveniente, a condizione di avere a disposizione la somma necessaria.

Talvolta, il pagamento in contanti al momento dell’acquisto è condizione necessaria per accedere alle agevolazioni statali che vengono periodicamente proposte per incentivare il mercato dell’auto. In altri casi – per la verità sempre più rari – la concessionaria stessa prevede uno sconto per gli acquirenti che acquistano un veicolo e lo pagano in un’unica soluzione.

È doveroso sottolineare che le forme di incentivazione del pagamento in contanti o con assegno stanno gradualmente sparendo. La concessione di prestiti e finanziamenti è vantaggiosa per le concessionarie e per gli istituti di credito, che ottengono un guadagno grazie agli interessi mensili: paradossalmente, quindi, è possibile che la società venditrice sollevi parecchie difficoltà di fronte ad un pagamento in un’unica soluzione o addirittura che non lo accetti affatto!

Comprare un’auto con finanziamento a rate senza busta paga

Come abbiamo visto, l’accensione di un finanziamento prevede la presentazione di garanzie patrimoniali e reddituali. Eppure, molti consumatori non sono in grado di produrre questa documentazione: disoccupati, lavoratori saltuari, casalinghe, studenti. Tutte queste persone possono percorrere la via del finanziamento a rate senza busta paga, presentando garanzie alternative:

  • Modello Unico: è la soluzione più comunemente utilizzata dai lavoratori autonomi e dai liberi professionisti: in mancanza di una busta paga, questi soggetti possono dimostrare le loro entrare (e quindi la loro capacità di assolvere il debito) presentando l’ultima dichiarazione dei redditi;
  • Garante: I lavoratori occasionali o part-time, così come gli studenti e le casalinghe, spesso non hanno entrate sufficienti per risultare affidabili agli occhi delle società che erogano i prestiti. Chi non è in grado di dimostrare la propria solvibilità può richiedere il finanziamento presentando uno o più garanti con idonei requisiti reddituali, che si assumono la responsabilità di subentrare in caso di mancato pagamento delle rate da parte del debitore;
  • Documentazione attestante entrate di varia natura: chi “vive di rendita”, ad esempio riscuotendo affitti o cedole azionarie, può richiedere un prestito presentando un estratto conto comprovante l’entità e la cadenza di queste entrate. Questa via può essere percorsa anche dai lavoratori a tempo determinato, per dimostrare di essere in grado di ripagare il debito;
  • Accensione di un’ipoteca sulla casa: è la soluzione d’elezione per chi non ha alcun genere di entrata dimostrabile e non riesce a trovare garanti disposti al subentro. Tuttavia, è rischiosa e – data l’elevata differenza di prezzo tra un’automobile e un’abitazione – viene applicata di rado. Può essere utilizzata, ovviamente, solo in assenza di altre ipoteche sul medesimo immobile.

In questa guida abbiamo visto che, utilizzando varie formule di prestito o di pagamento a rate, è possibile portarsi a casa una macchina nuova pagando poche centinaia di euro al mese, ad un prezzo complessivo non troppo superiore a quello di listino: un’ottima soluzione per chi desidera cambiare auto senza pesare troppo sul bilancio famigliare.

In ogni caso, prima di impegnarsi in un finanziamento, si consiglia di valutare ed approfondire le altre opzioni disponibili per entrare nella disponibilità di una macchina: sempre più società offrono soluzioni di noleggio a lungo termine che includono anche le manutenzioni periodiche e le spese amministrative (bollo, assicurazione).

In alternativa, si può optare per un’auto usata o a chilometri zero: con cifre decisamente inferiori sarà possibile acquistare mezzi affidabili e duraturi, senza dover contrarre alcun debito.

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