Il prestito tra privati è una particolare forma di scambio di denaro che non avviene tramite banche o istituti di credito ma tra due soggetti privati.
Questa tipologia di prestito può avere delle condizioni apparentemente vantaggiose (es: un tasso contenuto) ma non va preso con leggerezza: è a tutti gli effetti un prestito, con degli obblighi di cui essere consapevoli. Vediamoli insieme in questa nostra guida al prestito tra privati.
Tipologie di prestito tra privati
Iniziamo facendo una differenza tra le varie tipologie di prestito tra privati che si possono porre in sapere. Una prima suddivisione è da fare tra i prestiti non regolamentati e tra i prestiti regolamentati tramite intermediario.
I prestiti tra privati non regolamentati: il caso tipico del prestito tra familiari
I prestiti tra privati non regolamentati sono quelli che avvengono tra conoscenti e familiari, tramite semplice accordo tra le parti. A loro volta, tali prestiti si suddividono in prestito con scrittura privata, prestito epistolare, prestito garantito da cambiali.
- Il prestito tra privati stipulato con scrittura privata è quello che formalizza l’accordo tramite un documento sottoscritto dalle parti interessate. È proprio la forma scritta che si pone a tutela di colui che presta denaro, in particolare nel caso di accertamento da parte delle Agenzie delle Entrate (i movimenti di denaro sui vari conti correnti possono essere motivo di controllo da parte dell’ente in questione come giusto che sia).
- Il prestito tra privati di tipo epistolare è quello per corrispondenza, ed altri non è che un contratto in forma scritta che una delle parti invia (a mezzo posta) all’altra parte. Questa parte dopo aver firmato il contratto, rispedisce il tutto all’altra. Come per il prestito con scrittura privata, anche quello epistolare non richiede la registrazione, per cui non vanno versate le imposte dal fisco.
- Il terzo tipo di prestito non regolamentato è quello garantito da cambiali. Stante a questa tipologia di contratto, la garanzia posta alla base del prestito è data da un titolo di credito, appunto la cambiale, con un costo per l’imposta di bollo pari al 12 per mille dell’importo della cambiale. Così facendo, il creditore in caso di ritardo o mancata restituzione da parte del debitore, ha la facoltà di richiedere l’esecuzione forzata del titolo onde ottenere il rimborso di quanto dovuto.
In questi tre casi di prestito non regolamentato, qualora il debitore non dovesse restituire la somma al creditore secondo limiti e clausole contenuti nella scrittura privata, è possibile che il secondo adisca alle autorità giudiziaria, tramite decreto ingiuntivo, onde ottenere il recupero del credito. Dopo aver notificato il decreto ingiuntivo al debitore, se allo scadere del quarantesimo giorno quest’ultimo non dovesse aver fatto opposizione o aver provveduto a restituire i soldi, allora ci saranno tutti i presupposti per procedere all’esecuzione forzata.
Prestiti tra privati regolamentati: il p2p lending
Si definiscono prestiti tra privati regolamentati quelli che vengono conclusi servendosi della collaborazione di un intermediario autorizzato. I prestiti in questione, anche detti peer-to-peer, fanno parte della categoria dei personali, ma al contrario di questi ultimi vengono elargiti da un privato nei riguardi di altri privati.
Di norma, in un prestito regolamentato tra privati, le parti coinvolte sono tre ovvero chi presta il capitale, chi riceve i soldi in prestito e la società di social lending (anche online) che funge da intermediario tra le due parti appena citate. Si precisa, in merito alla questione delle società di landing che sono, sia online che offrire, autorizzate a permettere il prestito tra privati mettendo a disposizione delle due parti coinvolte delle garanzie reddituali o patrimoniali (necessarie soprattutto per chi richiede un finanziamento). Anche per quanto appena detto, queste società non si pongono come intermediario tra chiunque ma preferiscono intervenire come garanti solo se chi riceve il prestito ha un contratto di lavoro dipendente, è autonomo o pensionato.
Le società di prestiti tra privati sono meticolose e attente alla questione delle rate e alle modalità di restituzione del capitale, per cui prima della concessione del finanziamento, vanno ad effettuare una verifica a monte per capire se l’impegno finanziario si mantiene su una quota pari a circa il 35% del reddito lordo. Proprio per questo motivo, questa tipologia di prestito viene considerata conveniente e sicura, sia per chi presta che per chi riceve denaro. Tale sicurezza dipende in primis dal fatto che la società viene a sua volta supervisionata dalla Banca d’Italia, e poi dal fatto che grazie a una struttura più semplice rispetto a quella di una banca, hanno minori costi di gestione.
Come funziona il prestito tra privati
Dopo aver inquadrato il prestito tra privati in generale, è importante andare a capire come funziona. In primis è opportuno precisare che sebbene non sussista l’intervento di una banca o di un istituto di credito, è una formula legale al 100% anche quando il prestito avviene tra parenti ed amici. Anzi diventa questa la soluzione preferita per tutti coloro che hanno difficoltà ad ottenere la somma di denaro di proprio interesse dalla banca (magari perché non hanno garanzie o perché sono protestati). La pratica del prestito tra privati ha una forte valenza sociale, anche perché non si parla mai di cifre esorbitanti, ma di piccole somme occorrenti per far fronte a spese improvvise, come multe, tasse o bollette.
Dunque un soggetto creditore decide di mettere a disposizione il suo capitale per il soggetto richiedente che a sua volta si impegna entro i limiti e i termini stabiliti a restituire quanto provvisoriamente ricevuto. Le somme di solito non sono molto alte, anche perché movimenti considerevoli di denaro dal conto potrebbero far scattare dei campanelli d’allarme al fisco, visto che troppe volte si crea il problema dei soldi in nero. Proprio in vista di quanto sarebbe sempre opportuno formalizzare il prestito, anche per avere una prova nelle mani da far valere dinanzi al fisco a dimostrazione della naturale legalità di questi movimenti.
La formula del prestito tra privati consente la creazione di un rapporto diretto tra creditore e debitore e rende tutto molto più facile in quanto si elimina la presenza delle banche.
Come prestare soldi a un parente
Il prestito tra privati può coinvolgere anche due soggetti legati da vincolo di parentela. Questo ovviamente non crea alcun tipo di problema, ma anzi viene considerato ampiamente meritevole di tutela al pari di ogni altro prestito. In questo caso ovviamente l’accordo, che può essere sia scritto che orale, viene preso tra due parenti, come genitore figlio, fratelli, zii, nipoti, insomma qualunque sia il vincolo di unione familiare.
Trattandosi di un prestito tra familiari, può accadere che colui il quale decide di prestare denaro non voglia gli interessi sulla somma: se prestatore 500 euro, vuole la restituzione della medesima somma senza ulteriori aggravi. In questo caso si parla di prestito a titolo gratuito anche detto infruttifero. Viceversa se il creditore pretende la maturazione degli interessi sulla somma prestata (il che è legale) allora si parlerà di prestito fruttifero.
Se nel loro accordo non ci sono riferimenti alla questione degli interessi, allora tacitamente il prestito verrà considerato oneroso e dunque produttivo di interessi. È importante precisare che gli interessi sono per il creditore un valore aggiunto considerati fonte di reddito e pertanto vanno dichiarati nel 730 ogni anno. Di contro in caso di prestito infruttifero si deve precisare in maniera chiara che non sono stati maturati interessi, onde evitare di insinuare il dubbio di onerosità a carico del contribuente da parte del fisco.
Non bisogna in alcun modo pensare che nel caso di consegna a mano di denaro, il contratto non sia stato posto in essere, anzi.
Come prestare soldi a un amico
Le regole appena viste valide nel caso di prestito tra familiari valgono anche in caso di prestito tra amici. L’unica accortezza ulteriore che si deve avere in questa data circostanza è la scelta della modalità di pagamento, sulla base della somma prestata e sulla base dell’intensità del rapporto di amicizia. Si consigliano i contanti quando si tratta di pochissimi spiccioli, fino ad un massimo di tremila euro (anche perché è proprio la legge che non permette di muovere tante somme cash oltre una determinata soglia).
C’è comunque da tenere presente che siano 100 euro, 200 euro o 1000 euro, per avere maggiori probabilità di recuperare la somma prestata, il creditore dovrebbe sempre preferire una formula di prestito con pagamento tracciabile. Magari proprio perché si è in amicizia, a volte si preferisce fare tutto alla buona e in buona fede: ebbene in una simile circostanza quantomeno si consiglia di cautelarsi attraverso la scrittura privata se proprio si volgono prestare soldi in contanti.
In ogni caso, assegno e bonifico sono strumenti di forza, perché forme di pagamento tracciabili. In questo modo anche se passa il tempo, anche se vi è un estremo ritardo nella restituzione della somma, si può sempre dimostrare che il trasferimento di denaro sia realmente avvenuto. Il che in assenza di scrittura privata, vi è comunque una prova a tutti gli effetti.
Differenza tra donazione e prestito
Il prestito tra privati non andrebbe mai confuso con la formula della donazione sia quella classica che quella offerta da altre piattaforme di crowdfunding. La differenza sostanziale tra prestito e donazione è che colui che beneficia del prestito ha l’obbligo di restituire l’importo che ha ricevuto (spesso maggiorato anche di un tasso di interesse). Invece con la donazione si riceve denaro, immobili o quant’altro a titolo gratuito senza obbligo di restituzione.
Quanti soldi si possono prestare tra privati?
Come avuto modo di capire, la legge non impedisce a un privato di prestare i soldi a un altro privato. Dunque non dà divieto nemmeno sull’importo della somma di denaro, definendo un tetto massimo da prestare.
La cosa importante è che il prestito non si ponga in essere pretendendo un tasso d’interesse da usura e che la formula del prestito non sia diventata una professione abituale.
I documenti per tutelarsi in caso di prestito tra privati
La forma scritta del prestito tra privati è il primissimo documento attraverso il quale tutelarsi sia per il creditore che per il debitore. Questo modo di tenere traccia di quanto avviene, permette al creditore di farsi valere in caso di inadempimento da parte del debitore, ma al contempo perché anche al debitore di dimostrare quanto fosse stato pattuito.
In caso di inadempienza, è sul creditore che grava l’onere della prova, per cui in mancanza di scrittura privata, a meno che non sia stato preferito un trasferimento di denaro tracciabile, sarebbe a dir poco complicato dimostrare l’esistenza del prestito. Ad ogni modo c’è molto altro attraverso cui poter provare che ci sia stato lo scambio di denaro (si pensi ad esempio lo scambio di e-mail, una registrazione audio, le dichiarazioni di testimoni e così via).
Fac simile scrittura privata prestito tra privati
Di seguito si riporta un fac simile di scrittura privata per prestito tra privati, per cercare di dare un’idea su come comportarsi a riguardo.
“ Contratto di prestito denaro ex art. 1813 e ss. c.c.
In data?…….. il sig. …………. nato a ……………….. il …………….. residente in …………… via ….… n. …. codice fiscale …….. da ora in avanti mutuante, e il sig. …………. nato a ……………….. il …………….. residente in …………… via ….… n. …. codice fiscale …….. da ora in avanti mutuatario,
con la presente scrittura privata si impegnano di comune accordo a quanto segue:
Art. 1 – Oggetto. Il mutuante dà mutuo al mutuatario, che accetta la somma di euro … (… in lettere …) versata in data odierna a mezzo assegno circolare nt n. … emesso dalla banca … all’atto della sottoscrizione della presente scrittura privata.
Art. 2 – Pagamento rateale. Il mutuatario incassa la somma mutuata e si obbliga a restituirla in numero …. (…. in lettere …..) rate mensili/bimestrali/semestrali ciascuna di euro …… (….. in lettere ..…) determinate tramite sistema di calcolo di ammortamento francese al tasso di interesse fruttifero fisso/variabile del … % (….. in lettere ..…) annui.
La scadenza della prima rata avverrà il giorno …. del mese …… dell’anno ……. . Le successive scadenze mensili/bimestrali/semestrali decorreranno dalla data della prima scadenza.
Art. 3 – Luogo del pagamento. Il mutuatario eseguirà i pagamenti in contanti/assegno circolare presso l’indirizzo del mutuante sopra indicato, ovvero mediante bonifico bancario da effettuarsi a favore del seguente iban: ………………………….
In caso di variazione degli indirizzi delle parti rispetto quelli indicati nella presente scrittura privata e/o dell’iban la parte comunica all’altra i nuovi dati a mezzo raccomandata a/r.
Art. 4 – Estinzione anticipata. E’ permesso al mutuatario estinguere anticipatamente la somma data in mutuo. Il calcolo di estinzione avverrà secondo il sistema di ammortamento francese.
(Art 5 – Spese della scrittura privata. Le eventuali spese, presenti e future, connesse con la presente scrittura privata sono a carico del mutuatario.
La distrazione della somma mutuata per finalità difforme e/o diversa da quella indicata nel presente articolo comporta la immediata risoluzione del presente contratto con il diritto al risarcimento in capo al mutuante.
Luogo e data /
Firma del mutuante e firma del mutuatario”.
Fac simile lettera di restituzione prestito tra privati
Di seguito si riporta un fac simile di lettera di restituzione per cercare di dare un’idea su come comportarsi a riguardo.
“Con la presente scrittura privata, oggi (data), il Sig (nome e cognome) nato a, residente in, cap, C.F., d’ora in avanti chiamato il concedente, ed il Sig. (nome e cognome) nato a, residente in, cap, C.F., d’ora in avanti chiamato il ricevente, si conviene e stipula quanto segue:”
Questa è la classica dicitura. Ma in linea generale ricordiamo che all’interno della stessa bisogna indicare tutti i dati nello specifico come obblighi sia di concedente che di ricevente, oggetto del contratto, interessi se presenti, adempimenti, ritardi, finalità del prestito, spese ed eventuali garanzie.
Al termine della lettera si deve anche riportare il riferimento alla possibilità di adire alla legge, citando l’articolo 132 del D. Lgs n 385 del 1° settembre 1993, per il quale il creditore si impegna al prestito quando si rivolge a una collettività di persone e non a un’impresa soltanto, ma in modo sporadico.
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