Risparmiare è un mantra che appartiene al codice genetico dell’italiano medio. Indubbiamente un passato fatto di ristrettezze, nonché di carestie in determinati periodi storici, ha reso il popolo del bel Paese attento a tutte le forme di risparmio possibili e attuabili, tanto nel breve quanto nel lungo periodo. La gestione del patrimonio familiare, che in passato dipendeva principalmente dalle entrate dell’uomo di casa, l’unico che potesse ufficialmente lavorare e produrre un reddito, è stata, per un certo periodo di tempo, oggetto di materie scolastiche attorno agli anni ’70 ed ’80. Ricompresa sotto il nome di economia domestica, tale materia mirava ad insegnare tutte quelle attività casalinghe atte al risparmio e alla gestione del bilancio familiare. Cucinare, stirare, lavare, rammendare e tutto quanto utile per evitare di pagare servizi di cui si potrebbe fare a meno essendo in grado di procurarseli da sé.
In alcuni Paesi questa tipologia di materia viene ancora insegnata nelle scuole pubbliche, come in Finlandia, in cui non è mai stata abbandonata la possibilità di impartire alle nuove generazioni i principi dell’economia domestica quale fonte di principi devoti al risparmio e ad un’utile gestione del patrimonio familiare. Famiglie capaci di autogestirsi con parsimonia e buon senso producono, infatti, una società più retta e meno propensa a provocare dissesti economici a danno delle casse erariali.
Il risparmio nel breve periodo
Le operazioni di risparmio sono composte da tante voci. A partire dalla spesa alimentare fino ad arrivare ai consumi relativi alle utenze fondamentali, quali acqua, luce e gas, la politica consumistica subisce dei modellamenti a seconda della disponibilità economica che una famiglia o un singolo individuo possiede.
I costi relativi all’acquisto dei beni alimentari sono quelli che maggiormente incidono sulla spesa mensile. Difficile individuare l’utilità primaria degli individui, rispetto alla necessità dei beni comprati, in maniera predeterminata. Infatti, economicamente parlando, il paniere di beni che un individuo sceglie riflette le sue abitudini in termini di stile di vita o di esigenze periodiche. Tendenzialmente ogni soggetto sceglierà di acquistare soltanto ciò che aumenta la sua utilità e sarà portato a modificare le sue abitudini esclusivamente qualora un prodotto determini un aumento qualitativo di livello esponenziale rispetto al criterio dell’utilità stessa. Di fatto, un individuo decide di spendere il proprio denaro per l’acquisto non soltanto di beni di prima necessità ma anche di beni da cui può semplicemente trarre soddisfazione.
Gli ambiti di spesa sono i più disparati in questo senso e rispecchiano le esigenze a volte dettate dalla moda, altre da necessità di carattere più strettamente personale. Seguire una linea che consenta un risparmio evidente sulla spesa mensile significa compiere previamente un’analisi di spesa, esaminando ciò che si consuma ed operando una scelta drastica in merito alla selezione di acquisto. In questo modo è possibile imporre dei limiti sia alla tipologia di acquisti sia alla quantità ad essi relativa.
Razionalizzare le risorse diventa indispensabile per tenere sotto controllo la spesa e seguire la predetta analisi preventiva consente di compiere una sorta di bilancio, anche esso preventivo, in relazione alle uscite mensili oppure annuali. Il riferimento periodico varia in base alla tipologia di beni o servizi oppure dei consumi considerati. Ad esempio, le differenti odierne diete alimentari hanno determinato una ulteriore diversificazione dei beni di consumo che la popolazione si orienta a scegliere ogni giorno.
Il risparmio nel lungo periodo
Tutto questo si inserisce nel contesto del risparmio nel breve periodo, insieme ai consumi tracciati e indicati nelle bollette.
L’utilizzo di beni quali acqua, luce e gas segue il consumo dettato dalle necessità personali ma nel lungo periodo possono prevedersi risparmi qualora si decida di optare per la stipula di un contratto di fornitura più vantaggioso rispetto alle suddette utenze.
Un simile discorso può essere affrontato anche per quanto riguarda i consumi telefonici, sia fissi che mobili, in considerazione dei quali l’apertura del mercato libero ha consentito una maggiore competitività tra gli operatori. Anche per quanto riguarda il riscaldamento la scelta tra i vari impianti determina una prospettiva di consumi più o meno contenuti nell’ottica del lungo periodo. Parimenti, tutto ciò che comporta costi i cui benefici trovano riscontro in tempi differiti può determinare una spesa iniziale che equivale ad una sorta di investimento, con la possibilità di ammortizzare i costi nel tempo. Con particolare riferimento alle spese relative ai riscaldamenti o alle utenze di acqua, luce e gas, coloro che vivono all’interno di un condominio hanno la necessità di condividere le spese che sorgono dalla comunione obbligata. Tuttavia, è ben possibile operare un distaccamento dai relativi impianti centralizzati qualora il singolo condomino ne ravvisi l’esigenza. Tra le spese familiari spalmabili nel lungo periodo rilevano anche quelle che occorrono per i propri figli. Infatti, la gestione patrimoniale non può prescindere dalle spese maggiorate dell’occorrente per pappe e pannolini, necessari durante le prime fasi della vita, per non parlare delle spese scolastiche negli anni successivi. Si tratta di costi che avranno rilevanza nel lungo periodo nell’ottica di un futuro culturalmente florido, qualora il percorso prescelto preveda l’iscrizione all’università. Istituire un fondo familiare a ciò destinato è una scelta opinabile, ma non in vista della salvaguardia di quanto risparmiato dall’attacco di eventuali e possibili creditori. Destinare una certa somma a tal fine appare, pertanto, necessario per ottenere il risultato sperato e per consentire ai propri figli di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il controllo intelligente della spesa
Tenere sotto controllo le proprie spese periodiche è possibile grazie a metodi tradizionali, come taccuini, agende o quanto occorre per poter cadenzare gli acquisti compiuti e da compiere.
All’interno di tali agende, cartacee oppure digitali, è utile riportare, in apposite colonne:
- un elenco delle spese da affrontare (come, a titolo esemplificativo, affitto, mutuo, imposte varie, spese condominiali, utenze, eventuali lavori di manutenzione o riparazione, spese per beni alimentari, spese mediche, spese scolastiche o universitarie, spese per trasporti, vestiario, attività extrascolastiche);
- i mesi di riferimento all’interno dei quali riportare le uscite, insieme ad eventuali precisi giorni di scadenza,
- una colonna dedicata alla cifra totale in uscita in quel determinato mese.
Dall’indicazione sistematica delle spese è possibile analizzare anche quei costi superflui o inutili che è agevole eliminare. Diversamente, si dovranno fare i conti con nuove possibilità di aggiungere entrate a quelle esistenti. L’acquisto di beni alimentari rappresenta la spesa più facilmente comprimibile in vista di restrizioni e dunque variabile rispetto alla possibilità di trovare le stesse tipologie di cibo a prezzi diversi. In alternativa ai rimedi di annotazione più tradizionali, è anche possibile utilizzare moderne applicazioni, installandole sul proprio smartphone.
Un soldo risparmiato è un soldo guadagnato. Questo è il principio cardine che ispira ogni buon risparmiatore, pronto a fare del sacrificio il suo personale presidio contro il caro vita. Per contro, c’è anche chi ne fa una malattia, non concedendosi nulla che possa regalare l’emozione di qualcosa che valga la pena acquistare solo perché fuori budget. Qualunque sia la prospettiva adottata, quella che punta al risparmio oculato rimane l’ottica vincente per trascorrere la vita con la giusta serenità di chi sa di potere ma preferisce evitare.
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